Un disco solido e pieno di ottimi riferimenti
Un pezzo come "All White", quarta traccia di "Let Tear Us Apart" degli Instant Curtain non lo tiri fuori se non hai un'idea precisa della musica che vuoi suonare. Solo per questo il progetto del chitarrista Giuseppe Petrucci andrebbe preso in considerazione. Eppure in merito alla band di Macerata c'è molto altro. C'è infatti, con gli ovvi riferimenti del caso, un lavoro solido che affonda le radici nella tradizione del progressive rock innervato da echi, piuttosto evidenti, di new-wave, nella sua variante più oscura e anche di post-rock. Ne viene fuori un disco che, seppur magari non risulti così innovativo, è ben suonato, molto solido e anche interessante nei testi.
La parte testuale, tuttavia, è un po' la croce e delizia dell'intero lavoro degli Instant Curtain. Infatti da un lato è perfettamente coerente alla filosofia del progetto musicale e, specialmente nella prima, ben inquadrato e scritto. Dall'altro però, e per altro lato si intende la seconda metà del disco, i temi finiscono per ripetersi e lo spettro del "già sentito", a volte, rischia di fare capolino. Intendiamoci: come avrete capito "Let Tear Us Apart" è un ottimo disco che però avrebbe bisogno di un respiro un po' più ampio e di uscire dalla sua confort-zone. Siamo certi che, al prossimo giro, i maceratesi ci sapranno sorprendere.
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La recensione Let Tear Us Apart di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-10-18 08:07:17
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