Un artista privo di pregiudizi e aperto alle contaminazioni, alla ricerca della propria, personale identità
Sperimentazione è la parola chiave di Silvestro Perri e del suo “Meduse”. I quattro brani che compongo l’ep infatti raccontano di un artista privo di pregiudizi e aperto alle contaminazioni, alla ricerca della propria, personale identità.
Il punto di rottura più evidente è quello che si consuma tra il cantautorato moderno e disincantato dei tre quarti del lavoro e le aperture decisamente elettroniche di “Crazy”, che vira verso una direzione inaspettata e decisamente poco conforme: una libertà artistica che se da un lato appare poco coerente con il resto, dall’altro mostra livelli diversi di complessità e la capacità dell’artista di misurarsi con ispirazioni creative diversificate.
Per il resto “Meduse” mette in luce una scrittura viva e coinvolgente che si esprime attraverso sonorità dilatate e atmosfere oscure: la title track, probabilmente il pezzo più convincente, la malinconia disillusa di “Raniero” e le sperimentazioni sonore di “Senza” incuriosiscono e lasciano immaginare quello che potrebbe essere.
Un assaggio interessante lascia ben sperare: per un giudizio completo però, lo attendiamo a misurarsi con un disco vero.
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La recensione Meduse di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-19 11:28:46
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