Marco Parente
Life 2020 - Cantautoriale

Life
24/10/2020 - 15:27 Scritto da Gabriele Vollaro

La nuova perla di Marco Parente, un viaggio nella vita.

Nella recente intervista rilasciataci Francesco Bianconi ci spiegava che oggi in Italia nessuno è più disposto ad osare, o meglio "si osa molto poco". Pochi azzardi, poca complessità. Ecco, Marco Parente è estraneo a tutto questo. Cresciuto nella musica, la sua carriera trentennale lo ha portato a suonare nei C.S.I, a fondare i Proiettili Buoni con Paolo Benvegnù, a farsi affiancare in produzione da gente come Taketo Gohara.

Life è il nono capitolo della discografia solista di Marco, e arriva sette anni dopo Suite Love. Si sente, come sempre nei suoi lavori, il gusto della scrittura, il gusto dell'aggiunta di particolari, minuscoli ma fondamentali per la tenuta di tutto l'impianto. Senza voler più dimostrare nulla, con la sola voglia di creare.

I dieci pezzi del disco sono magicamente posati gli uni sugli altri, dipendono solo da se stessi. Gli echi ai riff di Thom Yorke sono un ricordo lontano. Life è la perfetta incarnazione del concetto di maturità. E anche di classicismo, e non se n'abbia a male in Nostro. Racchiudere in poco più di mezz'ora un concept ampio, potenzialmente dispersivo, e farlo nel modo migliore, con l'asciuttezza dell'esperienza; è una cosa che può fare chi è del mestiere. E soprattutto chi è bravo.

Marco Parente è bravo, non ci sono scuse. A sbagliare è la vita, e noi sbagliamo con lei, nonostante la voglia di avere sempre ragione. Gli elementi della vita che vengono cantati sono semplici e volendo noiosi. Ma prendono una forma concreta. Le parole sono sempre giuste, le immagini si materializzano come di rado ormai accade di sentire, in mezzo a una pioggia di archi, incantevoli.

I momenti notevoli non sono pochi. Avventura molecolare è un brano pieno di cervello che si interroga su come convogliare tutto l'amore in un solo luogo; la struttura singhiozzante e spezzata fa pensare allo sperimentalismo di Amnesiac, oppure a una spedizione nello spazio, che è un po' la stessa cosa forse. Il gusto della via ha un ritmo più incalzante e accattivante. Ma l'apice lo si raggiunge alla fine, perchè in Bar 90 tutto il cuore di Marco si apre definitivamente, regalandoci un poemetto di quattro minuti; una delizia da ascoltare a ripetizione, difficile da comprendere e per questo di enorme fascino.

Siamo la specie più irrisolta. Marco Parente ce lo dice con tutta la delicatezza, e per questo forse saremo disposti ad accettarlo, noi -e spero non troppo pochi- che godremo delle note di Life.

 

 

 

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