In un anno maledetto come il 2020 possono nascere e resistere nuove band? Fare musica vuol dire sia riunire se stessi per suonare sia riunire un pubblico per i concerti, due situazioni normalissime che in una pandemia possono risultare molto difficili, come dimostrano i fatti e le norme anti-contagio, che in effetti musicalmente parlando hanno permesso solo l'attività dei cori di chiesa.
La risposta ad ogni modo è sì: possono formarsi nuovi gruppi, anche in Italia, e possono adattarsi al distanziamento a tal punto da sembrare stranieri o di un altro pianeta. E' il caso di Elle, un trio che dice di essere romano ma che in realtà probabilmente è alieno, con un'idea di musica non etichettabile ma sicuramente cantautorale, punteggiata da sfumature Nu Jazz e underground.
Il concept album propone sette brani in inglese, tra cui la cover Once di Glen Hansard dall'omonimo film, realizzati con sintetizzatori, chitarra, batteria e una bella voce sia maschile sia femminile. Le canzoni creano atmosfere eteree con un'efficace produzione e sono caratterizzate da code strumentali o melodiche in cui lasciar vagare il pensiero. Se il trio extraterrestre Elle volesse sperimentare anche canzoni con la lingua italiana, il risultato potrebbe essere molto interessante e costituire una grande novità per il nostro Paese terribilmente fermo da tutti i punti di vista.
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