Luca Urbani ritorna in cuffia pubblicando il primo Volume di “Comunque vada è successo”
A distanza di due anni da “Rifiuti Urbani e Plastica Riciclabile” , Luca Urbani ritorna in cuffia pubblicando il primo Volume di “Comunque vada è successo”.
Inediti scritti in una Monza in lockdown, alternativo, elettronico, movenze pop e titoli sarcastici, elementi che rendono il progetto interessante e vincente.
Sociopatia e conflitti, la vita è anche stupidità, un disco che parla della staticità di questi tempi, dello spavento, della paura del futuro, dell'incerto, ma alla fine bisogna accettare, incassare e valutare quello che ci capita, senza ulteriori congetture, la concezione del tempo non esiste, dunque non essere nervoso nè tantomeno complottista.
Ritmi serrati, elettro - pop, cantautorato 2.0, basi vagamente dance come in "Non mi nascondo" (Feat. Valeria Rossi & Marco Bruni).
Un album dark, parzialmente romantico, pieno di verità assolute: "non esistono persone snob, esistono persone che non ti considerano, a cui non servi." Cosa c'è da aggiungere ?
Poche parole, nessuno sconto, nessun segno indelebile, mettiamoci il cuore in pace, “Comunque vada è successo”, è brutalmente sincero, onesto, a volte la penna si fa tagliente, ma probabilmente è la nota di merito del progetto.
Il disco è lo specchio di una società malata e disfunzionale, il sound ci fa ballare anche da soli, la musica elettronica ci rapisce sempre.
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La recensione Comunque vada è successo (Volume Uno) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-13 00:00:00
COMMENTI (2)
@alia76 Grazie !
Disco molto bello