Il nuovo EP del trio rock e "distorto" che canta una generazione alienata, con il suo graffio libero e testi schietti
Il chitarrista-cantante con la maglia "Via Emilia" stile Route 66, il bassista con la t-shirt del Bloom di Mezzago (MB) e il batterista con la canotta dei Chicago Bulls, in una sala prove simile a una cantina per il videoclip del brano Sorteggio: come non amare i Bacon's Chaos a prescindere? Il "Trio Distorto Agro-MilanoSarnese-Brianzolo" fa davvero del sano rumore arrabbiato e della distorsione il proprio marchio di fabbrica, fin dai primi secondi di questo suo secondo EP di rock italiano, alternativo e lo-fi: Macula presenta 5 tracce di cui una live. La foto in copertina ritrae "un maestoso Rooster Hawaiano in uno scatto dall'isola di Kauai fatta dalla band stessa in uno dei suoi Trip".
Pur richiamando la potenza sintetica del piglio punk, i brani sono sostanziosi e strutturati, per raccontare l'alienazione di una generazione (Oltre, Blues di Lazzaro). Nere cornici in particolare è un pezzo molto ispirato, sia nel testo sia nell'atmosfera noir e anche nei suoi quasi sette minuti di durata, seguiti dal punk di Suoni. Il linguaggio schietto e diretto rappresenta sicuramente una caratteristica bella e importante ma i testi hanno potenziale per essere ulteriormente elaborati e diventare ancora più efficaci e taglienti. Un altro aspetto da preservare e sviluppare è il graffio libero nell'interpretazione, che ricorda quello di Freak Antoni e degli Skiantos.
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La recensione Macula di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-11 19:37:53
COMMENTI (2)
@theandreariva Rock'n'roll!
Grazie mille Fra per la recensione, ci ha fatto molto piacere :)