Talentuoso e sfrontato, Vic Petrella ci piace, specialmente quando è meno barocco e più essenziale
C'è un confine, neppure tanto sottile ma netto che divide le cose che ci sono piaciute, e sono tante, da quelle che abbiamo apprezzato meno di questo "Sperimentalist"di Vic Petrella. Tra le note più riuscite, almeno a nostro avviso, c'è il fatto che il giovane artista pugliese non ha timori di presentarsi con tutte le sue ambizioni subito dichiarate: in pezzi come "Nature" infatti emerge con chiarezza un talento ancora acerbo e in nuce ma cristallino, dotato di una capacità rara nell'orchestrare canzoni che sono sì sperimentali ma che, al contempo, racchiudono sempre dentro di loro un'anima pop. Ecco, questo ci piace e anzi ci pare un punto di forza talmente importante per la carriera dell'artista pugliese che ci auspichiamo possa "spingere" ancora di più in questo versante.
Discorso di segno quasi completamente opposto quello relativo alla parte "barocca" dell'ep d'esordio. Se infatti si prende "Red Zone", il primo pezzo che apre "Sperimentalist" non si può fare a meno, ancora una volta, di apprezzare il talento di Vic Petrella in un gioco che però, a questo giro, mostra tutti i meccanismi: si vedono letteralmente i fili che muovono le marionette e, come se non bastasse, la volontà di dimostrare tutta la propria bravura finisce per appesantire troppo un brano che non lo meritava.
Tuttavia, lo avete letto e capito: il talento c'è e pure tanto, occorre solo calibrare bene le dosi. Ma siamo certi che Vic Petrella sa perfettamente il dosaggio esatto.
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La recensione Sperimentalist di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-06 08:17:33
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