Scarne note informative ad accompagnare l'ascolto del terzo long play plasmato dalla electro band Anarcord: il nuovo progetto discografico, terzo capitolo della loro storia, viene pubblicato in collaborazione con B.c.F. Productions e prende il nome di “2020, the day off”, parte integrante di un progetto transmediale che prende ispirazione dal racconto breve "2020, the year of the robot".
Quindici episodi musicali che compongono l'ascolto complessivo: questi artisti di stanza a Milano confezionano una techno robusta, che spinge quanto basta senza mai eccedere, lasciando intatta una patina di synth-pop il cui risultato non presenta complicazioni, è semplice e terribilmente efficace. Questo è un ascolto figo, c'è poco da dire: multilinguismo (con liriche in italiano, inglese, francese e non solo) che incontra strutture melodiche dalle molteplici sfaccettature. A tratti sembra di essere catapultati in una di quelle dancefloor che il 2020 sta provando a farci dimenticare, e si vola alto quando in “Gemini” “Can't Get You Out Of My Head” di Kylie Minogue incontra “Sweet Harmony” dei Beloved, oppure quando la hit “World, Hold On (Children of the Sky)” si miscela a “Spacer”.
È una manifestazione di versatilità e di cultura musicale, è il più valido sentore di avere fra le mani un prodotto creato da gente che ci sa fare. Anarcord ha dato alla luce un album che lascia la voglia di infiammare l'impianto stereo, con una struttura contenutistica forte ed organica e dalle sonorità curate. Francamente non si trovano punti di incertezza, ed alla fine di tutto viene voglia di schiacciare nuovamente il tasto play.
Cosa chiedere di più?
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.