Esperienza da artista navigata, con pubblicazioni che si dipanano nel corso degli anni dieci, ed aproccio versatile e multistrumentale caratterizzano Bez Yorke, che approccia il nuovo decennio con la release del nuovo extended play intitolato “MyenemE”, per Lost Generation Records.
Cinque brani a comporre una prova d'ascolto agile e dai confini marcatamente sfumati verso il pop: le atmosfere ballabili e intrise di colori sono in realtà lo sfondo di un lavoro che non rinuncia ad un'introspezione dall'importante peso specifico. Stabile convivenza per i due poli di questo prodotto: da una parte si canta di reclusione, della rinuncia alla vita di tutti i giorni, ai piaceri e quelle cose quotidiane che diamo quasi per scontate, dall'altra vengono cuciti vesti dal taglio sartoriale, con i versi che indossano tessuti sonori patinati, di elettronica curata e ben ponderata in fase di post-produzione. Ne consegue un'esperienza urbana a cavallo tra presente e primi anni 2000: spazio alla cassa dritta squisitamente come distinguo artistico, rifulgendo categorizzazioni di genere.
L'album firmato dall'artista di stanza a Roma ha personalità ed il magnetismo di chi ha le idee chiare e riesce efficacemente a condividerle: “MyenemE” segna un passo importante nel percorso artistico e può rappresentare un episodio considerevole nel panorama discografico emergente.
Sarà un piacere aggiornarsi con le prossime pubblicazioni.
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