Belvas: Roccen
Roccen è il titolo del disco d'esordio dei Belvas, trio comasco nato nel 2018 e con un sound davvero interessante per gli amanti di certe chitarre che sembrano essere merce sempre più rara (ma in ripresa) negli ultimi tempi.
Dalle prime note di "Belvas" si avvertono subito le influenze musicali del disco: voce graffiante sulla scia di Layne Staley, ritmica serrata che miscela gli Alice In Chains con i Queens Of The Stone Age, stile cantato che affonda le radici in una tradizione tutta nostrana che va dagli Afterhours ai Blues Spencer Blues Explosion. Non inganni la partenza, "Ferite" già apre le porte verso la melodia e la band supera la prova ugualmente senza cadere nella trappola della banalità; stesso discorso per "A fondo Billy", altro brano malinconico che richiama immaginari anni Novanta che gli appassionati conosceranno bene e apprezzeranno. Da questo momento in poi, il disco inizia a difettare dal punto di vista della ricorsività, finendo in un tunnel di malinconia sempre più blando e ripetitivo che, pur con qualche bel pezzo come "Bianco", diventa un lento procedere verso la fine che appare sempre più lontana. L'unica sorpresa arriva dalla chiusura affidata a "Real X", un brano strumentale che offre spunti interessanti e atmosfere che danno una linfa che poteva essere utilizzata prima di farci arrivare col muso a terra.
Roccen è un disco dai due volti, uno cazzuto e ingannevole che tradisce subito in partenza e l'altro ammaliante e triste che si trascina per gran parte del lavoro. Sostanzialmente il grande difetto sta nella durata, quindici brani di cui circa la metà che superano i cinque minuti è una sfida troppo dura da vincere per i tempi di ascolto moderni, seppur accompagnati da buona musica. Il trio comasco commette l'errore di mettere dentro tutto senza sfoltire, qualche pezzo in meno avrebbe reso il disco sicuramente più appetibile. Detto questo, il debutto dei Belvas resta un lavoro apprezzabile per l'intensità che c'è dentro e per gli spunti che richiamano un rock alternativo d'altri tempi, in grado di esprimere un malessere generazionale e personale che di questi tempi è senz'altro condivisibile.
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La recensione Roccen di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-06 08:37:00
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