Un allegro carrozone di musica latina che conferma i segnali positivi: da sette anni a questa parte, inarrestabili España Circo Este.
Quattro anime che colelgano l'Italia e la Spagna con un progetto artistico dal nome che la dice lunga: España Circo Este macina chilometri da sette anni, confermandosi come macchina da concerti che per cause di forza maggiore è costretta a ragranellare più polvere del dovuto, per il momento. Il presente, però, parla anche di una nuova release discografica che si intitola “Machu Picchu”, seguito di “Scienze della Maleducazione” per Garrincha Dischi.
Otto nuove canzoni a comporre un concept edificato in contesti differenti rispetto alla consuetudine degli ECE: abituati a vivere percorrendo superstrade fra una location e l'altra (e riceverne l'influenza), questa volta la band si è dedicata ad un approccio compositivo diverso, con la creatività che dal rinnovato modus stanziale ne trae giovamento. Sia chiaro: questo gruppo non rinuncerà mai alla frenesia energetica di chi pensa e vede la musica come concerto, come esperienza live sociale e collettiva, ma le canzoni hanno tratti somatici più maturi, attraverso i quali è più immediato distinguere l'enorme carico di influenze artistiche nel calderone di “Machu Picchu”. C'è la cumbia, i suoni reggae, il tango ed il latin punk, tutto filtrato attraverso una lucida prospettiva pop che coinvolge tanto il versante musicale quanto quello tematico/testuale.
España Circo Este è un carrozzone di allegria contagiosa, ed anche in tempi difficili riescono a migliorare l'umore con il loro carisma magnetico. Il nuovo disco è davvero una bella prova e conferma che la strada percorsa è quella giusta: un percorso evolutivo in itinere che può solo continuare a regalarci belle emozioni.
Per come stanno andando le cose, ne abbiamo un dannato bisogno.
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La recensione Machu Picchu di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-06 00:00:00
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