Punte di qualità artistica che svettano sulle Hautes-Alpes. La coralità nella musica di Alessio Vito convince.
Alessio Vito vive di musica, e nella musica ha trovato il mezzo per condividere le proprie sensazioni e gli episodi caratterizzanti del vissuto quotidiano. Storie fatte da persone, incontri e chilometri percorsi; risulta naturale che un disco, attraverso questa prospettiva, venga plasmato tra Italia e Francia coinvolgendo uno stuolo di appassionati musicisti: “SottoVuoto” nasce così, per essere pubblicato (R)esisto Distribuzione in coda di questo strano 2020.
Nove tracce per quarantaquattro minuti d'ascolto da approcciare con interesse e giusta disposizione mentale: Alessio Vito mostra carte eterogenee e costruisce attorno al focus cantautorale un pugno di composizioni stratificate e lontane dal concetto più immediato di pop. Brani che non hanno timori reverenziali a toccare anche punte di sei minuti, che scivolano via come del buon vin rouge in un calice sulla montagna delle Hautes-Alpes. C'è un grande senso di inclusività attorno a questo disco, ed un approccio orchestrale che ricorda felici esempi internazionali come Beirut. Ma Alessio Vito si spinge anche oltre, cercando una strada personale dove la moltitudine di riferimenti non sono altro che una bussola per una proposta d'ascolto fatta da chi davvero dà del tu alla musica, perché ci è (con merito) in stretta confidenza.
Un punto d'arrivo, ma anche un punto di partenza per l'artista irpino di nascita: “SottoVuoto” cala assi ed altre carte che permettono di conquistare l'intera posta in palio. I timpani del fruitore non resistono al magnetismo dei brani, ed alla fine di tutto resta il silenzio e la voglia di ricominciare dalla prima canzone questa passeggiata sul pentagramma.
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La recensione SottoVuoto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-14 00:35:00
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