Un’introspezione sincera che deflagra all’esterno attraverso i decibel di un hard rock punkeggiante tanto trasversale quanto un tantino confuso.
Se i Red Roll incuriosiscono per la loro tendenza a brandizzare simpaticamente un po’ tutto quello che capita loro a tiro (dal furgoncino per i live a una propria birra artigianale, passando per le immancabili T-Shirt) c’è da dire che per quanto riguarda il profilo più strettamente musicale – quello poi che più ci interessa in questa sede – ciò che balza subito all’orecchio è una loro palpabile derivatività che ammicca candidamente alle varie declinazioni della scena alt-rock americana degli anni ’90.
Quella della band emiliana è un’introspezione sincera – “i sogni che si affrancano dall’oppressione del cassetto” – che deflagra all’esterno attraverso i decibel di un hard rock stradaiolo tanto trasversale quanto un tantino confuso (forse per colpa di un armistizio compromissorio tra i vari background musicali dei componenti della band?) nel suo barcollare tra punk-rock “pennywiseano” (Colors), folate grunge-metal (Call Me Mad), incursioni garagistiche (Your Truest Past) e semi-ballatone di riempimento (Song For You e quella The World Scream il cui testo è stato composto collettivamente da tutti i followers della band).
Un battesimo altalenante, insomma, che se può vantarsi per la solidità delle chitarre e la tenuta del supporto ritmico non può fare altrettanto per le parti cantate, rivedibili quanto a interpretazione e pronuncia dell’inglese.
---
La recensione At The End The Beginning di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-12-10 10:21:49
COMMENTI