Dal reggae alle aperture verso la world music: il disco di Lee Fry Music convince per il suo eclettismo.
Due decenni di militanza sulle orme di Bob Marley ed un progetto artistico personale: si può sintetizzare così il presente di Roberto “Orde” Casetta, che in un anno a dir poco particolare pubblica, attraverso il moniker Lee Fry Music, il suo nuovo long play intitolato “Kalipé” per la label Lee Fry Music.
Sono nove le canzoni che compongono un ascolto fatto di eclettismo, un meltin' pot di suoni, parole e contesti tanto variegati quanto riconducibili ad una matrice d'ascolto univoca. Sotto il segno del reggae si uniscono tre continenti, e grazie alle special guest presenti alle voci l'orizzonte si allarga, abbracciando idealmente tre continenti: l'Africa, il Sud America e l'Europa. “Kalipé” infatti suona le melodie originarie della Jamaica ma al tempo stesso si percepisce una forte impostazione dub, con l'essenza della world music che si sposta rapidamente tra i perimetri artistici della cumbia e della musica balcanica sconfinando nel medio oriente.
È un album da ascoltare, non c'è altro modo per plasmare l'idea di cosa stanno per approcciare i timpani: per un prodotto così, si può solo premere il tasto play ed immergersi nel cosmo artistico dell'artista piemontese. Il titolo del disco trae origine da un augurio che si omaggia ad inizio scalata: non resta che rivolgere un buon kalipé a Lee Fry Music nel mondo della musica.
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La recensione Kalipé di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-15 00:21:13
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