Un sonico viaggio tra i meandri immaginari di Atlantide che un certo retroavanguardismo elettronico dirotta su ben meno acquatici registri cosmici.
Se nei propositi di Javarnanda (Filippo Politi all’anagrafe) la sua Atlantida avrebbe dovuto dispensare all’ascoltatore di turno una sorta di sonica esperienza acquatica ambientata tra i meandri immaginari di Atlantide è anche vero che a fine giro di giostra sarà una dimensione più spiccatamente astrale ad aver preso il sopravvento. Ma il talento del musicista lombardo nell’ammaestrare suoni e atmosfere è tale da preservare comunque intatta tutta la componente fantastica del viaggio – qualunque esso sia – anche in virtù di una ormai collaudatissima formula stilistica – già peraltro messa a fuoco fin dal quel suo esordio intitolato a scanso di equivoci Archeosynth – che declina storia, miti, misteri e leggende su registri elettronici sospesi tra krautrock, future pop ottantiano ed electrofunk.
In ciò Atlantida non si discosta dunque poi tanto dalle produzioni precedenti per quel suo riconoscibile piglio retroavanguardista che sa riservarci dinamiche tanto familiari quanto innegabilmente intriganti: la kosmische musik che incontra John Carpenter in Poseidon, le vaghe suggestioni orientali infuse all’interno di trame kraftwerkiane da Ruins o evocate via chitarra su più dilatate ambientazioni siderali da Sanctuary, l’electrofunk fottutamente retrò di Civilization che non dispiacerebbe affatto al buon Herbie Hancock, gli ossequiosi ammiccamenti di Oceano ai Tangerine Dream, la briosa indigestione sintetica di Dolphin o quella One Night che a fine scaletta sembra regalarci una trasfigurazione cosmo-gotica di J.M. Jarre.
Ripeto, se invece di nuotare nelle profondità abissali di Atlantide la sensazione a fine ascolto sarà quella di fluttuare negli spazi cosmici o di ritrovarsi in un remotissimo altrove dominato da calcolatori poco importa perché il nostro potere immaginifico non sarà stato scalfito di un millimetro.
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La recensione Atlantida di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-12-14 17:00:00
COMMENTI (1)
Interessanti,da approfondire.