Per gli allori conquistati, Dj Bront si presenta come un autentico peso massimo dello scratch e del beatjuggle; la sua voglia di mettersi alla prova, tuttavia, è costante, ed ecco che pubblica in coda di questo strano anno “Musica Illecita”, un long play che conta sull'apporto del producer multi-platino Yazee.
La scelta del nome non è casuale: ci sono voluti tre mesi di lavoro per sbrogliare la matassa burocratica e rendere possibile la release di questi undici episodi che compongono l'ascolto complessivo. Il perimetro artistico è confinato dai campi dell'hip-hop, approcciato con agile intelligenza ed aperture versatili da parte dell'artista milanese; coinvolgendo un nugolo di MC scelti per affinità e senza altre implicazioni, Dj Bront ha cucito con abile taglio sartoriale gli indumenti musicali per ogni take vocale a capella, plasmando una forma d'arte musicale che fino ad ora in Italia risulta inedita e scevra da imitazioni.
È quel concetto di co-creazione che dal business e dal marketing si eleva nella sua palesazione più pura: arte che si innalza grazie a collaborazioni, regalando una sfaccettatura dell'attitudine urban mai apprezzata in questo modo. Un disco rapido e di impatto, che non si perde in labirinti di flow ma conquista in nucleo pulsante di ogni tematica approcciata.
Dj Bront, burocrazia permettendo, puoi darci altre canzoni così?
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