La clamidia è una malattia venerea. I brani dei Clamidia parlano di narcolessia, di alterazione degli stati mentali, di diagnosi, di spine nel cuore. Ci sono soli che piangono, quadri che bruciano, stanze vuote. In una parola: malessere. Esistenziale o sentimentale che sia, di questo si tratta: dal nome e dai titoli scelti scivola direttamente in tutti i testi, con l’intenzione di essere spiegato, anche con metafore spesso forzate ed estreme, con ossimori azzardati.
Peccato, però, che non si spingano a tanto anche con la musica: rimangono incastrati nei ritornelli orecchiabili, che fanno perdere valore alle parole e risucchiano tutta l’energia lasciando sguarniti d’attenzione i momenti che li precedono e li seguono. Ad ogni intro si spera venga mantenuta tutta la cura e la gradevolezza delle prime atmosfere; poi la razionalità compositiva ci riporta con i piedi per terra, la voce perde d’espressività e tutti i suoni si adoperano al servizio dell’inciso.
Un vero peccato, perché i Clamidia potrebbero spingersi ben oltre questo rock melodico dai testi metaforici, e lo dimostrano con "La casa, il grano e la mia quercia". Bisogna arrivare alla fine del disco, dunque, per convincersi: un parlato soffice ma intenso, un tappeto di suoni che non porta a nessun ritornello e che, stavolta, lascia davvero il segno. Proprio come la clamidia che, se non curata, può portare ad infertilità.
---
La recensione La Mia Diagnosi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-12-20 00:00:00
COMMENTI