“Nostalgie di futuro” è un bel titolo per un album che rimanda ad una dimensione lontana dal tempo e dallo spazio, in un immaginario mentale personale e articolato.
Il viaggio a cui Fabio Armani sottopone sé stesso e chi entra nelle sue complesse trame pianistiche, non è mai scontato, suscitando e assecondando una variegata gamma di emozioni. Quattordici composizioni intense che fondono jazz e musica classica, in un percorso sonoro creativo e attento alle sfumature, talvolta intricato o poco accomodante, ma anche in grado di divenire universale, pur restando costantemente coinvolgente.
Dal calore conciliante di episodi come “L’iride nel cielo” e “Nebbia” a momenti più cinematografici e visionari (“Lone Soul”), da composizioni jazz di ampio respiro come “Enchanted Lights” o “Sky Dance” a brani dalla forte intensità (“Notturno”, “Danza Immobile”), “Nostalgie di futuro” è fatto di atmosfere diverse che si attraversano e si sovrappongono.
Astrofisico e musicista dal lungo percorso, Fabio Armani ha pubblicato negli anni numerosi lavori discografici, a conferma di una vena creativa sempre pulsante e generosa e il desiderio di confrontarsi sempre con sfide nuove.
E’ un piacere sapere che abbia ancora voglia di prendersi il suo spazio.
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