Samael Thir13en: 13
13 è il primo disco autoprodotto di Samael Thir13en, un lavoro sperimentale che prende forma in una serie di brani incisi utilizzando esclusivamente la voce.
Nessuno strumento musicale, nessuna base, niente percussioni: le corde vocali sono l'unico mezzo a dare vita alla musica e le parole sono la forma in cui si esprimono i pensieri, le ansie, le paure e le sconfitte. L'incedere angosciante di "Mother Earth" fa da apripista ad un lavoro dai tratti estremamente sperimentali, con le dinamiche vocali che riescono a non farci sentire la mancanza dell'arrangiamento artificiale. Incredibile riuscire a strutturare un disco intero in questo modo, ancor di più con la padronanza e con la leggerezza con la quale Samael Thir13en riesce a farci credere che sia la cos. Le atmosfere ricamate dalle linee vocali che si intrecciano tra loro ci regalano momenti dark, claustrofobici e a tratti anche più leggeri. Una sorta di vocal trip hop che trova anche la maniera di coverizzare pezzi storici come "Charlie Big Potato" degli Skunk Anansie e soprattutto "L' ombra della luce" di Battiato, di cui ci viene presentata una versione a dir poco pazzesca e sacrale.
Chiaramente parliamo di un esperimento musicale che non potrà piacere a tutti, ma è innegabile che ci troviamo di fronte ad un artista dalle sfumature incredibili. Da tenere d'occhio assolutamente.
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La recensione 13 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-12-09 08:44:27
COMMENTI (1)
Grazie mille per questa recensione. Avere un riscontro così positivo, mi dà la spinta a proseguire con il mio progetto. Grazie di cuore a Marco Del Casale e a tutta la redazione di Rockit.