L'omonimo debutto di Malavedo si compone di sei brani concepiti nella solitudine di una casa vuota alle pendici del monte Medale. Si tratta di un corto circuito che evolve malinconicamente dall'hip hop per passare poi alla trap e al cantautorato itpop; Malavedo racconta sensazioni intime che riverberano contro i muri delle pareti, in un mix di oppressione e ispirazione che si lascia accompagnare da arrangiamenti semplici e da una scrittura abbastanza umile per i canoni stilistici del genere.
"Solo Sad Song" apre l'ep con una malinconia che ricorda a tratti quella di Achille Lauro in brani come 16 Marzo, una hit radiofonica e semplice che probabilmente è anche il pezzo più riuscito di questo self-titled album. Sulla stessa scia ma con un' attitudine decisamente più underground troviamo il brano "Dorothy", un pezzo che miscela perfettamente atmosfere urban e contaminazioni hip hop. "Pensieri Notturni" ha invece un approccio decisamente cantautorale, a conferma della ricerca tridimensionale e stilistica dell'autore.
Questo primo lavoro di Malavedo è quello che potremmo definire un buon biglietto da visita, dato che abbiamo a che fare con sei brani credibili e ispirati prodotti con semplicità e passione sincera. Sicuramente la strada intrapresa è quella giusta, ora dobbiamo solo capire dove ci porterà.
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