Un esordio lo-fi, come tanti altri durante questa pandemia, che dimostra di avere le carte in regola per poter sopravvivere ad essa e regalare future soddisfazioni.
In questa pandemia abbiamo assistito ad un fiorire di progetti musicali nati in setting casalinghi, contraddistinti da un’amatoriale urgenza di sfogare in musica pensieri e istinti creativi durante le lunghe giornate in casa. Tra di essi Sambuco, progetto marchigiano che in questo omonimo esordio -un EP che raccoglie quattro brani già usciti autonomamente- fonde la voglia di fare pop sbarazzino e spensierato ad un’estetica sonora genuinamente lo-fi.
Ogni canzone è stata registrata e suonata in casa, con una strumentazione minima: i prevedibili limiti tecnici che ne conseguono emergono piuttosto chiaramente nel corso dei quattro pezzi, e fanno venire il sospetto che si sia sacrificata un po’ troppa qualità sonora in nome di questa scelta artistica. In ogni caso, bisogna riconoscere che le canzoni ci sono: questo miscuglio di pop folk leggerino e molto adolescenziale funziona, riportando alla mente un immaginario intimo e provocatorio alla Juno. Questa forte impronta presente nelle diverse canzoni è ciò che rende interessante Sambuco, e contemporaneamente scongiura il rischio che questo esordio si accodi all’indistinta fila di opere uscite nell’ultimo anno che fanno di uno sbandierato lo-fi la parte fondamentale della loro cifra stilistica.
Sambuco è un buon primo passo: il successivo dovrebbe portare oltre gli attuali limiti tecnici per poter permettere alle canzoni di rivelare appieno il proprio potenziale.
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La recensione Sambuco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-04-29 23:51:00
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