Un calderone di suoni esterofili ben miscelati caratterizzano l'esordio di Mad-A. Interessante proposta che saprà svelarci tutti i suoi piani nelle prossime release.
Esperienze musicali versatili ed un approccio all'arte caratterizzato dalla totale apertura segna l'esordio di Mad-A; l'artista meneghina si presenta con “Living in the Sun”, un prodotto discografico edito dalla label ScatolaNera che intende definire la quadratura stilistica di questo progetto.
L'extended play è composto da cinque canzoni, legate da un filo conduttore sul versante sonoro ma al tempo stesso spurie ed indipendenti per concetti e tematiche espresse. Ci muoviamo agilmente nei campi della psichedelia e dell'elettronica, sconfinando con piacere nel trip-hop della magnetica “Feed your head”, il cui refrain conduce la mente, in modo molto piacevole, al monumento musicale dei Jefferson Airplane intitolato “White Rabbit”. Di certo non è un mero esercizio di citazionismo, ma una lucida capacità di riferire (e riferirsi) a solide espressioni nel campo della musica per impostare un discorso di brani inediti valido nella fase creativa come in quella produttiva.
Cinque canzoni sono un assaggio molto light, ma possono lasciar intendere che c'è sicuramente da approfondire e sviluppare con ulteriori proposte. Mad-A ha palesato la sua presenza sul panorama emergente in punta di piedi con un disco solare, carismatico e tecnicamente valido.
Via libera ad ulteriori episodi che possano farci intendere meglio che direzione vuole prendere questa nuova esperienza in bilico tra rock, elettronica, psichedelia e soul.
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La recensione Living in the Sun di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-12-15 16:45:37
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