Un piccolo ep di elettro-pop che svela il cuore pulsante e la bellezza dell'imperfezione
Per Maca fare musica è un atto sentimentale, un rito quotidiano contro la solitudine e l’omologazione. Attraverso un songwriting che si serve con disinvoltura del linguaggio parlato, mette alla berlina finte convinzioni sostenendo l’idea che la musica pop possa veicolare al meglio i suoi sentimenti. “Caffè del mercato” descrive un’umanità confusa, un’epoca superficiale fatta di relazioni difficili in cui la celebrazione di certe rassicuranti ritualità può salvarci, specie se vissute con la persona che desideriamo. Maca ci presenta dunque un ep influenzato da suoni elettro-pop al servizio di una narrativa semplice che si abbevera alla fonte delle emozioni.
Con un tocco di delicata malinconia e di irrequietezza esistenziale, “Rimedi” apre il disco con l’ambizione di rinfrescare le stanze del pop italiano; segue “Se vuoi ti porto al mare”, dall’aria scanzonata e leggera nel suo dispiegamento di immagini in cui l’amore sembra il frutto di un tiro di dadi. “Caffè” è un tic di ordinaria quotidianità come fermo immagine di un risveglio accanto alla persona che amiamo. “Insostenibile” e “Casa”, tra malinconie retrospettive e scampoli di sfiducia verso il futuro, lasciano il proprio marchio di fabbrica.
Ecco in sintesi “Caffè del mercato”: una piccola rivelazione sul sentimento di sentirsi sempre fuori posto, sulla bellezza delle cose sghembe e imperfette che fluttuano a tempo di pop.
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La recensione Caffè del Mercato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-01-14 15:52:25
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