Secondo disco di Fosforo, rapper savonese
Quel che Fosforo riesce a trasmettere in questo suo secondo disco è la fotta, che qui assume il senso di passione per la musica e di tanta voglia di scrivere. Dalle rime, dalle figure retoriche e dai temi affrontati nei testi emerge tutto il rispetto e l'amore verso un modo di scrivere e di fare rap tipico degli anni '90 o dei primi 2000. Gli scratch, sebbene siano sporadici più che sistematici, e le strumentali inquadrano con certezza questo lavoro come hip-hop old school.
Complice, forse, il fatto di essere nato a Savona, la città dei DSA Commando (pietra miliare del hip-hop hardcore in Italia) il suo stile si allontana decisamente dal rap contemporaneo ed abbraccia tendenze decisamente più retrò. Le sue esperienze dal vivo, infatti, lo vedono (insieme alla sua Rude Crew) aprire artisti come Claver Gold, Inoki e proprio i DSA Commando, confermando le sue ispirazioni della vecchia scuola.
Nel brano Yo si sente persino della beat-box, e anche se probabilmente non si tratta della miglior beat-box mai sentita in un disco, contribuisce a dare a Midsummer Tragedy un sapore genuinamente hip-hop.
Nel complesso Midsummer Tragedy è un disco interessante per mezzi e modalità. Fosforo è un rapper giovane (classe '98) ma con già due album alle spalle, in grado di risultare credibile sia nei panni di MC che in quelli di producer (ha prodotto tutte le tracce di questo disco, con risultati non banali).
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La recensione Midsummer Tragedy di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-01-18 18:57:33
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