Era lecito aspettarsi qualcosa di notevole – se non addirittura importante – da parte dei Clark Nova. Band che, oltre a godere di rilevanti consensi tra gli addetti ai lavori, sfodera un pedegree musicale impegnativo: Mercury Rev e Spacemen 3, riverberi e chitarre ad effetto, horror e un pizzico di ironia.
Attese alte, quindi. Che però non coincidono con la sostanza delle cose. Perché “So Young” suona come un’opera incompiuta. Sempre sul punto di esplodere, di commuovere, di travolgere l’ascoltatore, senza però riuscire nell’obiettivo. Che è lì davanti, quasi a portata di mano. Basta il ritornello di “By The Flame”, una lisergica colata di acidità e psichedelia arrembante, per capire che i Clark Nova hanno mezzi e idee che meritano. Così come merita “Diagonal 461, Barcellona”, un jazz post moderno dal passo instabile e dalle trombe disperate.
Il resto, invece, è routine. Mancano i guizzi che alla lunga potrebbero impreziosire, ad esempio, tanto il post punk stile Psychedelic Furs di “Fancy” quanto il post funk di “In My Favourite Room”, entrambe alle prese con linee vocali eccessivamente monotone (ma nel secondo caso il riscatto arriva con un’adrenalinica coda strumentale anni Settanta).
Opera incompiuta, si diceva. Che non priva il disco di un suo fascino ma che neanche lascia grandi strascichi col passare degli ascolti. Forse è il caso di lavorare di sottrazione negli arrangiamenti, e puntare di più sulla semplice forza delle melodie.
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