Trae ispirazione da un romanzo seminale di Haruki Murakami il progetto artistico di Valentina, che apre il suo io più intimo ed interiore al mondo attraverso l'album d'esordio intitolato “Kiku”, rilasciato per Murato Records / Artist First.
Sette canzoni che oscillano continuamente fra due estremi, simboleggiate dal kiku, il crisantemo presente in copertina: in Occidente fiore di morte, in Oriente visto come rinascita. Un biglietto di andata e ritorno fra tappe che ricorrono nella vita di ognuno, in un lavoro discografico venuto fuori da un 2020 terribilmente incasinato: sul versante squisitamente artistico, abbiamo a che fare con tracce eterogenee che vivono di pop ed elettronica, ma dal sapore univoco grazie alle riconoscibili caratteristiche de La Ragazza dello Sputnik. Influenze musicali che si accavallano, ma non creano alcun pastrocchio: è un po' come svarionare fra strade e mondi diversi, ma è sempre la stessa persona a fare questi giri. Stasi, sofferenza, aspra consapevolezza e rabbia sono solo alcune delle instabilità con le quali Valentina è chiamata a fare i conti...non è forse una galassia nella quale ritrovarsi?
Proprio per questi “Kiku” si rivela un'esperienza d'ascolto piacevole, interessante, e che potrebbe svilupparsi in modi diversi, molti dei quali validi e funzionali alla crescita artistica. Sta a Valentina, adesso, ponderare con attenzione cosa fare (e come farlo) per regalare alla sua prima pubblicazione di un valido successore.
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