Un collettivo che si aliena per dieci giorni sui monti della Versilia sfornando psichedelia tra generi musicali diversi. Buon inizio per Highatta.
Nato come momento di confronto e crescita artistica tra le menti che animano il BDR Studio, Highatta si è evoluto fino ad assumere i tratti somatici di un gruppo, di un collettivo che dopo la prima prova strumentale “Pomodori Salad” si presenta con un disco eponimo di inediti registrato tra i monti della Versilia, distribuito da CD Baby.
Sei brani (più due skit), sei personalità diverse: è particolarmente significativa la scelta di non dare altri nomi a questo album, perché è un vero e proprio manifesto artistico della musica che questi creativi intendono proporre. In ottica da “manifesto d'intenti”, le tracce sintetizzano l'esperienza di dieci giorni d'alienazione, anime isolate dall'ambiente e dalle pressioni del quotidiano per dedicarsi totalmente alla musica. Istintività che si presta ad impostare un rinnovato registro espressivo: psichedelici nella forma mentis della ricerca del diverso, dell'eterogeneo, Highatta mescola in un pentolone nu-jazz, tendenze pop, sprazzi di rock e vocalità magnetiche. Il risultato ribolle di carisma, stimoli suadenti ai timpani che restituiscono la sensazione di un disco per certi versi grezzo, ma dalle impressioni più che convincenti.
Perché questo, a mio modo di vederla, è un punto di partenza decisamente confortante: ci sono tutti gli elementi che possono rendere questa esperienza una delle più interessanti novità del 2021; ogni cosa è al suo posto, basta continuare a lavorare su di una strada in parte già spianata: se è vero che tutte le strade portano a Roma, Highatta si trova nella Capitale e da lì può iniziare il suo percorso alla conquista dell'intera Italia.
Nota a margine: Highatta non può che farmi risuonare in mente Reggatta. Quindi mi piace ancora di più.
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La recensione Highatta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-02-06 00:49:02
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