E’ un cd piuttosto fiacco, questo dei Tconzero. Cinque canzoni di sfocato “soft rock” che scorrono inerti in un panorama musicale del tutto privo di originalità. Venti minuti (scarsi) di musica dallo spettro sonoro talmente limitato da farmi immaginare strumenti abbandonati a se stessi e guidati da una sorta di “pilota automatico” generatore di suoni vacui e ripetitivi.
Certo, un quadretto impietosamente desolante, ma adatto a raccontare un album totalmente mancante di passionalità (sia nelle interpretazioni vocali che in quelle strumentali): difetto, questo, che frustra ogni altra possibile chiave di lettura e ridimensiona alcune qualità che, a tratti, traspaiono (siano esse doti tecniche, spunti lirici o abilità vocali).
Spero possano fare meglio, nel prossimo disco. E, soprattutto spero che riescano presto a focalizzare la propria musica. Musica che io, in prospettiva, immagino vicina a gruppi dalle velleità decisamente radiofoniche (a nomi come Sugarfree, Le Vibrazioni, etc.).
---
La recensione Laghi Salati di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-01-09 00:00:00
COMMENTI