Musica elettronica a 360 gradi, realistica e ricca, capace di evocare un vero e proprio immaginario
Ascoltare elettronica, senza parole né parti cantate, vuol dire lasciarsi andare completamente con la mente e il corpo. Descrivere questa esperienza può essere difficile ma, per provare a farlo, basta immaginare una storia e raccontarla in duetto con la musica. Ad aprire il sipario dell'album "Enter The Void" di Francesco Marchesin è un ritmo rumoroso e movimentato, che agita braccia e gambe, con suoni di percussioni quasi tribali e impennate elettroniche. Sulla scena compare quindi un runner con il suo andamento inizialmente tranquillo, che somiglia a una rincorsa: intorno, intanto, l'ambiente è sempre più disorientante, lunare e sconvolgente, al punto che perdersi nel vuoto cosmico appare inevitabile. La reazione al mistero che avvolge un luogo strano è una soltanto: tornare a correre e non smettere mai di farlo, per fuggire e salvarsi. Sei sottopressione come al primo appuntamento, è normale: d'altra parte la vita cos'è se non una corsa tra la nascita e la morte, in un senso di vuoto scosso unicamente dall'amore? Non sei sottopressione ma sottovuoto e perdere è più facile che vincere, al videogioco dell'esistenza, quindi congratulazioni in ogni caso. Quel runner stanco che si affatica nello spettacolo ruvido della quotidianità siamo noi. Siamo il difetto del meccanismo, un glitch nell'ingranaggio, l'imprevisto nel corso dell'evoluzione, una sbavatura della società. Ci ritroviamo soli al buio dei nostri occhi. La sveglia è l'alba di un turno di lavoro, in un giorno sempre uguale che continua a ricominciare senza fine.
Alcune delle 14 tracce del compositore veneto, in questo primo disco solista interamente autoprodotto, potrebbero anche essere accostate a pellicole famose, a partire da "Interstellar". In effetti le creazioni di Francesco Marchesin hanno una forte capacità evocativa e sarebbero perfette come colonne sonore ad accompagnare immagini. Si tratta infatti di un'elettronica a 360 gradi, molto realistica e ricca, in grado di creare un vero e proprio scenario musicale e visivo, dando soddisfazione allo spirito e nutrimento alla fantasia.
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La recensione Enter The Void di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-02-13 22:52:40
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