Progressive rock intellettuale e stratificato
Intendiamoci: se intitoli un pezzo "Il risveglio di Pessoa" è chiaro che non stai facendo un album trash. Proprio seguendo questo primo, quasi epidermico, spunto ci siamo approcciati a "Ombre ancora luci" dei BraindeaD. Il lavoro del gruppo di Marsala ci ha convinto, non in toto, è bene dirlo subito, ma abbiamo apprezzato molte cose in un album davvero denso. Innanzi tutto la prima cosa che balza agli occhi e agli orecchi sono gli arrangiamenti dei pezzi, un progressive rock di matrice "anni Settanta" che però, invece di ricalcare in modo pedissequo vecchi stilemi, a più riprese tenta di proporre un discorso nuovo e personale.
Questa innovativa via del progressive se funziona in pezzi come "Il poeta nell'ombra" funziona meno bene in altri ma si attesta, comunque, su un livello qualitativo davvero molto buono. In più ascoltando "Carovana", terzo brano registrato live, si può saggiare con mano quanto il gruppo siciliano sia davvero reattivo e convincente alla prova del palco.
Quindi, in attesa di poterli sentire dal vivo, permetteteci un ultimo appunto. Ecco, forse il punto più debole dell'intero lavoro è proprio la parte testuale. Non perché i testi siano poco interessanti o trattino di cose banali, tutt'altro, ma troviamo che la loro forma sarebbe potuta essere molto ma molto migliore. Sfrondando qualche inutile passaggio e, soprattutto, utilizzando meno parole ma più concetti chiave siamo convinti che i BraindeaD potranno, molto presto, diventare uno dei gruppi progressive-rock più autorevoli e interessanti del panorama nostrano.
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La recensione Ombre ancora luci di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-03-16 08:11:11
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