Nex Cassel, veterano del rap game italiano, torna con Vera Pelle, un disco puramente hip-hop. Asciutto e severo, senza pezzi memorabili, ma con tutte le barre scritte a modo. Questione di identità.
Nex Cassel è uno che nel rap game ci sta dentro da tempo. Conosce le regole, i meccanismi, e soprattutto è cresciuto accanto ai pezzi grossi; a cavallo tra gli anni ‘00 e gli anni '10 compariva tra il roster dei featuring in dischi come Ragazzo D’Oro, Tutti a casa o Dogocrazia. Mica cazzi, direbbe un grande. E le comparsate sono state vera crescita, perchè il suo flow è figlio della strafottenza e dell'alterigia di Guè. Bocca impastata, parole come sassolini; l'orecchio ne gode.
La sua ultima fatica, Vera Pelle, uscito per RP Music Ent, è un vero disco da veterano. È il disco di chi ne ha viste tante, e ci tiene a dirtelo e ripetertelo allo sfinimento. È il disco di uno che, da vero rapper di mondo, ha lasciato da parte i suoi coetanei, e si è circondato di venticinquenni –o giù di lì-, bravissimi, per tirare la nuova dose di legnate. Dani Faiv il secco, DrefGold, Nitro garanzia di qualità al tritolo, Izi sempre più forte, così come Quentin40.
C'è tanta verità in Vera Pelle. Nessun ritornello, nessuna canzone particolarmente memorabile, ma mezz'ora di pezzi che scorrono nel modo giusto, in mezzo a tanta asciuttezza, e senza cattiveria. La strada parla, autonomamente, senza che qualcuno provi a raccontarla; è per questo che è reale. Fare questo tipo di hip-hop è una questione identitaria molto precisa, e lo si sente. Non si beve lean, se non per la tosse, ma si fuma erba. Ci si diverte a lanciare un paio di frecciatine nei dintorni, giusto per ridacchiare un po'. Non ci sono compromessi col pop, qualunque cosa voglia dire.
Nex Cassel preferisce non brillare, tirare qualche barra da dimenticare, ma rimanere severo nel guardarsi intorno -godendosi un paio di ostentazioni, perchè sì. Può sembrare ideologico, e probabilmente lo è, ma è coraggioso. Perchè insieme al lavoro egregio del sodale St Luca Spenish -accompagnato in tre occasioni da Stabber, Daves The Kid e Dr Cream- ha tirato su un disco di genere. Preciso. Tra il noir e la crime story provinciale. Vera Pelle si trascina appresso tutto il fascino e il paradosso con cui i generi si autoalimentano. E va bene così. Il game di Nex Cassel è salvato, e Mr Nitro ci porta il miglior auspicio per il nuovo anno: "Non abbiamo né paura né sghei".
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La recensione Vera pelle di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-01-08 00:00:00
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