La figura mitologica di MEDEA si fonde con vibrazioni sonore che spaziano tra classica, elettronica e ambient, l’output è tutto sperimentale. MEDEA OST è il primo lavoro di Lorenzo Saini, in arte Lo.Sai. Il suo background mischia la rigidità del conservatorio musicale e la spontaneità della sfera underground Livornese, vanta varie collaborazioni in ambito indie/alternative fra cui Appino e Pellegrini degli Zen Circus e Jackie-O’s Farm. Il lavoro di Lo.Sai rappresenta un momento preciso del suo sviluppo artistico, le cinque tracce dell’EP fanno riferimento ad uno spettacolo teatrale di ricerca basato sul viaggio della figura mitologica di Medea, una donna dai poteri magici, onirica ed errante. Più che di un disco MEDEA è un viaggio sensoriale che prova a rendere sonore le sensazioni di un personaggio controverso durante il suo percorso di vita.
L’esperienza inizia con Argano, progressione ritmica intensa e astratta che man mano prende forma, come un liquido che cerca di raggiungere la solidità. Dimostra che col trascorrere del tempo si arriva sempre a un risultato, lasciando alle spalle l’astrazione e passando all’azione. Ira è un pezzo che miscela un momento sinistro alla rabbia. É un iracondo racconto mentale attraverso suoni, un germoglio di sensazioni che evolve in caos. Il pianoforte è l’unica ancora di salvezza su cui si basa tutto il brano, arricchito da una strumentale a corda che rispecchia la fragilità della figura errante.
Si passa poi per Patagonia, in cui il contrabbasso ne fa da padrone e genera una soundscape danzante, accompagnatrice e di passaggio verso l’evocazione del movimento in Mare. Quest’ultima suscita una sensazione di pace ma allo stesso tempo instaura un rapporto con il male, che sia fisico o astratto non importa, perché la suspence che ne risulta rimane appesa in aria. A tratti ricorda sinfonie indiane — quasi mistiche — e tiene la tensione alta, fino alla totale consumazione dell’intento iniziale e quindi del suono. Una volta calmata la tempesta si arriva a Stormi, un crescendo drammatico che ci porta verso la chiusura del racconto sonoro, un modo per constatare l’effettiva psicoanalisi confusa della dea.
L’opera di Lo.Sai è magnetica, intrigante e a tratti solenne, bisogna conoscere e capire il concetto dietro alla figura di Medea per immaginare il suo viaggio lasciandosi trasportare profondamente. Tuttavia la live performance teatrale legata a quest’opera è fondamentale al fine di poter apprezzare l’evanescenza delle tracce.
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