MORNING, PARADISO è il titolo del nuovo disco dei The Shape, lavoro che arriva a sei anni di distanza dal debut-album Lonely Crowd. Una lunghissima assenza dalla scena musicale che culmina in questo nuovissimo capitolo costituito da dieci inediti che rivelano il nuovo dna della band veronese, che decide di accantonare le distorsioni giovanili per approdare ad un linguaggio più vicino ad un pop rock di matrice britannica.
Non ci deve quindi stupire l'uso massiccio dei sintetizzatori nel brano d'apertura After This, così come le cucitissime atmosfere vagamente dream pop di Sweet Emotion non sembrano. Slower Slower Slower è la traccia che consacra questo passaggio, sicuramente una delle più riuscite del disco, con la chitarra che riprende ad avere un sound più spinto soltanto nel finale; stesso discorso per I Will Not Be Here, altro brano che raccoglie la lezione dell'indie pop dell'ultimo decennio e imbocca definitivamente il sentiero di una ricerca sonora che ormai procede in questa direzione. Una vocazione parecchio internazionale, che trova il pieno compimento in episodi come Every Time You Go e We Can't Have It All, dove la tela ricamata da chitarra e sintetizzatori dipinge un quadro malinconico e onirico degno delle migliori produzioni d'oltremanica.
Manca un po' di spinta, quello è vero, però questo nuovo disco dei The Shape mostra una qualità altissima in ogni singolo brano. Ci sembra di ascoltare una band matura e padrona del proprio sound, che arriva a comunicare quello che vuole senza nessuna forzatura, con dieci brani che si lasciano avvolgere dai tappeti di synth, da un basso delicato e da una chitarra mai così gentile. Un lavoro apprezzabile che giustifica quello che è, a tutti gli effetti, un nuovo esordio a distanza di anni.
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