"Kibeho" è quell'album post-rock che ci mancava
Bentornato post-rock. ben ritrovata musica strumentale. Scusateci per l'entusiasmo ma quando è partito in redazione l'attacco di "Edith Piaf" la terza, meravigliosa, traccia di "Kibeho" non potevamo proprio trattenerci. Infatti gli Iqonde ci hanno regalato un lavoro veramente molto interessante, realizzato con gusto e rispetto nei confronti di un genere, ovvero il post-rock strumentale che, sinceramente, era da un po' di tempo che languiva sugli scaffali delle novità.
E invece eccoci qui a commentare "Kibeho" un disco che ci ha veramente convinto, grazie a un'amalgama praticamente perfetta tra i membri della band, che suonano come "una sol cosa". Per comprovare ciò potete ascoltare un pezzo come "Gross Ventre". Questa canzone ha un arrangiamento veramente molto ardito che però non si perde mai lungo la via, ma anzi tiene sempre la rotta, lasciando all'ascoltare un senso di esaltazione misto a volerne di più fortissima. Certo, non possiamo non fare una considerazione. Una band quale gli Iqonde, almeno a nostro avviso, trovano la propria massima realizzazione dal vivo, in live sopra a un palco e per tale ragione non vediamo, sul serio, l'ora di poterli ascoltare, magari a casa loro, magari proprio in quel di Bologna.
Nell'attesa e nella speranza vi diciamo: viva il post-rock, viva gli Iqonde!
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La recensione Kibeho di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-03-24 08:15:27
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