Il nuovo, delicato disco di Marchettini è composto da piccole storie metropolitane, talmente lievi da sembrare effimere come farfalle
Non so quanti di voi abbiamo letto, qualche anno fa Noi, un romanzo di Walter Veltroni pubblicato da Rizzoli. Beh, ascoltando Odiarsi male, il primo disco di Marchettini ci sono un po’ venute in mente quelle sensazioni, per altro contrastanti, risalenti alla lettura del libro dell’ex sindaco di Roma. Certo, la suggestione è stata forte anche per via del fatto che Noi è anche il titolo della quinta traccia dell’album, per altro la nostra preferita, ma i motivi non stanno tutti qui.
Al di là del credo politico o della simpatia/antipatia verso Veltroni, un merito ce l’ha: è un uomo per bene, con sani principi e che, nel bene come nel male, ha sempre cercato di perseguire. Ecco Marchettini, seppur stiamo parlando di un esordio, ci pare davvero essere sulla stessa lunghezza d’onda.
Infatti, il musicista milanese d'adozione propone un pop urban forse un pelino passato di moda (fossimo stati nel 2016 avremmo gridato al miracolo, oggi meno) ma contraddistinto da un’eleganza, anzi da una gentilezza dei modi, delle espressioni e dei testi che, molto sinceramente, era da un bel po’ di tempo che non ascoltavamo. Se dal punto di vista degli arrangiamenti non abbiamo davanti certamente nulla di nuovo (con però qualche robetta interessante, come ad esempio Luna), sono i testi ad averci convinto.
Sono piccole storie metropolitane, talmente lievi da sembrare effimere come farfalle. E per chi, come noi, ha amato fino al midollo l’eterea poesia di Corazzini, tanto per citare un grande autore del nostro Canzoniere troppe volte obliato, beh non potevamo che apprezzare “questa piccola e fragile bellezza cresciuta tra un marciapiede e un take-away indiano”.
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La recensione Odiarsi Male di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-03-17 11:09:00
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