Il punk-funk sta contagiando anche l’Italia, è un dato di fatto. E forse non è neanche un caso che questi nuovi seguaci del genere provengano dalla capitale italiana del ballo: Rimini. Tuttavia, questi quattro romagnoli filtrano una sensibilità acquisita in qualche inevitabile discoteca tunz-tunz con la passione per le chitarre post-punk e con l’utilizzo di contorti riff di sapore no-wave.
I Late Guest (At The Party) come, appunto, i connazionali Disco Drive, si ispirano chiaramente a gruppi d'oltreoceano come Rapture, Liars, !!!, Moving Units, con tutto il corredo musical-strumentistico che ne deriva: bassi belli grassi, percussioni tribali a tratti indemoniate, il “famigerato” campanaccio, titoli delle canzoni piuttosto bizzarri. Peccato per la voce, un po’ scialba e poco incisiva: evidentemente la scelta di provinare nuovi/e vocalist, come scritto sul retro del cd, non è del tutto sbagliata.
Invece, sulla copertina di questo “Sit On The Fence” campeggia un bell’uovo al tegamino: è probabile che sia stato cotto sul subwoofer dello stereo di uno dei ragazzi della band, dopo l’ascolto del master demo... Prepariamoci a farci strapazzare.
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