Una voce e una chitarra possono bastare, per aggiungere un po' di sogno Jazz alla nostra piccola vita
Una voce e una chitarra, per me, posson bastare. Il timbro eclettico di Elly, classe 1998, e il talento musicale di Alessandro Biasi interpretano 11 standard Jazz, più la bonus track inedita “Piccoli Dettagli” scritta dalla stessa artista bresciana. Affrontando i grandi classici della musica jazz internazionale, il duo si misura con i maggiori autori ed interpreti del genere, Ella Fitzgerald in testa, eseguendo i pezzi live in acustico in studio. Scorrono così i vocalizzi dolcemente pindarici di "Lullaby of Birdland", l'atmosfera angelica di "Angel Eyes", le vette canore di "Lush Life" e i giochi ironici della voce in "Twisted", che Elly apprezza specialmente nella versione di Lambert, Hendricks & Ross con l'assolo di sax di Wardell Gray.
Il disco è arricchito da tre featuring con le sperimentazioni cantate di Boris Savoldelli nel blues di Horace Silver "Doodlin'", nello scat improvvisato di “Old Devil Moon” di Chet Baker e in “Ev’ry Time We Say Goodbye”, un vero e proprio omaggio al brano manifesto del Jazz, composto da Cole Porter e interpretato anche da Ella Fitzgerald. Non manca però il divertissement, sempre bello, di "It Don't Mean a Thing (If It Ain't Got That Swing)" di Duke Ellington, seguito dalle carezze di "In a Sentimental Mood". Dopo il duetto tra voce e chitarra in "Interplay", a chiudere l'album sono le libere sfumature soul di "Mercy, Mercy, Mercy", con la versione di Eddie Jefferson come bussola, e "Piccoli dettagli", in cui l'artista mostra anche abilità nella scrittura.
"La vita è un sogno con qualche nota di Jazz". È l'editoriale domenicale di Eugenio Scalfari che esce in prima pagina proprio nel giorno di questa recensione. Il giornalista che ha fondato "La Repubblica" 45 anni fa è nel "momento della vita in cui viene voglia di raccontare i propri pensieri, le sofferenze, la gioia e la fatica del vivere, l'allegria e la tristezza": è un periodo che prima o poi capita più o meno a tutti, solo che le persone comuni come me possono al massimo condividerlo su un diario o su un social - per una manciata di persone tra parenti e amici a seconda della bontà dell'algoritmo - mentre, ogni volta che gli passa per la testa qualcosa, a ragione Scalfari può scriverlo in prima su Repubblica. Comunque oggi sono particolarmente d'accordo con lui: qualche nota di Jazz, e di musica in generale, migliora le giornate. L'auspicio è che i frutti futuri di questa elegante raccolta di cover siano per Elly nuove produzioni di brani inediti, magari soprattutto in italiano, affinché il nostro Paese possa sognare un po' di più.
---
La recensione Elly in Jazz di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-04-18 15:57:48
COMMENTI