Apolide è il titolo del primo disco di Paduano, cantautore napoletano che ha iniziato a coltivare la sua passione per la musica sin da bambino. In questo lavoro, pubblicato per l'etichetta Apogeo Records, sono contenuti nove brani in cui l'autore ha deciso di raccontarsi attraverso i temi più vari: la nostalgia che si collega allo scorrere del tempo, la ricerca di se stessi e del proprio senso di appartenenza e, ovviamente, l'amore.
Quello di Paduano è un pop istantaneo che risente in maniera chiara della grande tradizione del cantautorato italiano, da quello di Battiato (citato nel singolo Briciole) fino al grande calderone dell'itpop moderno. Ne è venuto fuori un disco molto intimo, in grado di alternare approcci più radiofonici (Borderline) a momenti più prossimi alla canzone d'autore vera e propria (Due secondi fa). Non mancano episodi che richiamano anche la scena musicale internazionale, in particolare nelle sonorità di Midtro, un esperimento a metà tra l'indie-pop e il folk britannici. Il brano di maggior impatto dell'album è senza dubbio Le mie scarpe nuove, nel quale Paduano decide di uscire dagli schemi sonori più inflazionati e ci regala un bel momento danzereccio con tanto di ritornello da classifica.
Apolide è un debutto sincero, un lavoro frutto di tanta passione e di un talento ancora leggermente acerbo. Il disco si lascia ascoltare anche se manca di quella spinta necessaria per convincere pienamente.
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