Otto brani polverosi e oscuri accompagnati da atmosfere post rock cupe e struggenti.
Ulysse è il titolo del debutto discografico di un progetto nato dall'idea di Mauro Spada (Buen Retiro e Oslo Tapes) e Raffaello Zappalorto (Santo Niente), due illustri rappresentanti del rock underground pescarese. La band è un collettivo di sette elementi della scena musicale locale, riuniti per dare vita a questa mina post-rock costituita da otto brani polverosi e oscuri.
In apertura troviamo la splendida "Vetro", con la sua linea di basso distorta che ci riporta indietro nel tempo di qualche anno, tra il culto dei Santo Niente e le chitarre che duellano con i synth in maniera armoniosa e tetra. L'eco di Giorgio Canali e i suoi Rossofuoco risuona in tutta la struttura de "L'ascesa dei dementi", canzone che arriva dritta come un pugno allo stomaco. La deriva di puro post-rock è da ricercare nelle atmosfere oniriche e cupe di "HWHAP", prima che il basso ci trascini definitivamente a fondo con la maestosità di "Patroclo". Il buio dream pop de "Nel torbido scorrere" ci ricorda a tratti la vena malinconica e sognante dei Mogwai, mentre "L' alba di Sapporo" e "Sontuosa Solitudine" rimettono al centro le chitarre per chiudere una tracklist meravigliosa e struggente.
Il debutto degli Ulysse arriva come un fulmine a ciel sereno, una colata di tenebre artificiali e di stati d'animo tormentati. La band abruzzese confeziona uno dei dischi più sorprendenti e interessanti di questa prima metà del 2021, tornando ad utilizzare sonorità profonde e a trasmettere emozioni sincere e devastanti.
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La recensione ULYSSE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-04-20 09:00:08
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