La prima parte del doppio EP di Liverani è un gioco evocativo tra ambient, elettronica e neoclassica minimale
Il cagliaritano Marcello Liverani ha una formazione classica, in composizione, coro e direzione d’orchestra, e si vede; il suo ‘Shapes Vol. 1’ è un lavoro di elettronica raffinata in cui batterie pulsanti, gocce ed echi di note si uniscono a lunghi pad eterei, arrangiamenti orchestrali e pianoforte, che è un po’ lo strumento principe delle 5 tracce. A volte anche protagonista assoluto (Tangles, Fabric), in ogni caso voce guida, con lunghi arpeggi dal sapore decisamente classico ma per nulla barocco, quasi minimale. La vocazione classicheggiante, gli spazi ambient e gli arrangiamenti garbati rimandano ad un certo tipo di neoclassica alla Ludovico Einaudi, anche lei già di suo ai confini con l’ambient, ma con un più deciso elemento elettronico; c’è anche quella tensione melodica, leggermente melanconica e riflessiva, che insiste spesso su crescendo emozionali, su melodie non particolarmente originali, ma riuscendo a costruire paesaggi e immagini con una buona potenza evocativa. In una serie di sequenze cinematiche, viene fuori una teoria di forme in movimento create da un gioco di suoni, ombre e luci in tensione reciproca, che ci sembra il vero obiettivo di questa prima parte di lavoro. Di cui, a questo punto, aspettiamo con interesse il seguito.
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La recensione Shapes vol.1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-04-30 23:36:24
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