Il primo disco di Dieci è una bellissima raccolta di canzoni pop dal vestito non troppo appariscenti. Musica vitaminica, assorta e mai banale.
Mangiate le vitamine, mi raccomando, perché fanno bene. Fate un piccolo sforzo, ingoiate qualche frutto amarognolo, cosa volete che sia. E se potete, integrate con un po' di musica vitaminica. Tipo quella di Dieci. Prende la vitamina D dal sole di Ivrea, che quando tocca un musicista lo irradia di poesia e stralunatezza. Col retinolo riesce a vedere più in là di quanto non sembri, e scrive canzoni amare, quasi ascorbiche.
Cresciuto al fianco di Cosmo nella seconda fase della storia dei Drink to Me, fautore del progetto indie pop Ten Dogs, Roberto gioca a fare il cantautore dal nome numerico. Attinge da varie generazioni di musica pop nazionale; a volte pare Coez, altre Fulminacci, altre ancora addirittura Gazzè. Ma tutte queste somiglianze melodiche non lo fanno mai desistere dal mettere dappertutto una punta di mistero ed enigmaticità, col sorrisetto stampato in faccia, ironico fino alla morte.
Gli zampini che agiscono dietro Vitamine li conosciamo bene. Andrea Suriani alla produzione asseconda la materialità del suono di Dieci, sempre lo-fi, ma mai arraffazzonato. A curare l'immagine invece interviene Gioacchino Turù, regista, editor e stylist -rigorosamente con tre pseudonimi diversi- dei due videoclip dei singoli, due piccoli capolavori di visioni distorte e alienate. Coperta, pubblicata ormai più di un anno fa, è una ballata al piano, malinconica, e accompagnata da inquadrature statiche, che compongono piccoli quadri assurdi da cinema greco contemporaneo. In Piccola Farfalla Nostalgia invece, l'occhio di un figlio delle stelle con la passione per Wes Anderson si è piantato tra le calli e i canali veneziani; pastelli rosa, gialli e azzurri per danzare piano.
I film delle altre tracce sono lasciati alla nostra immaginazione. Ma non è poi un dramma, data la carica visionaria che scaturisce dalle parole, così come dai ritmi variegati di Vitamine. "Dormono le zattere ubriache lungo il Po/ Ferme dopo l'ultimo pit-stop"; la fotografia è dinamica nonostante l'immobilità raccontata, con enorme inquietudine. Con questo piglio semplice e lineare che non scade mai nella banalità Dieci ci fa innamorare a poco a poco della sua musica, perfetta per riassestare il cuore e osservare le cose con un distacco intelligente. Canzoni pop molto belle con vestiti non troppo appariscenti.
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La recensione Vitamine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-02-23 13:00:00
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