Respiro Jungle Gum 2021 - Cantautoriale, Pop, Elettronica

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Respirare con disinvoltura nella giungla musicale tra pop, elettronica e rap, senza mai dimenticare la bellezza di avere cose da dire

"La musica del futuro" apre l'album "Jungle Gum" dei Respiro con un ispirato electro-pop orecchiabile e ritmato, che esprime un giudizio critico verso il panorama presente, pervaso dalla precarietà individuale su cui poi esplodono l'ironia e il sarcasmo di "Pre-carie". "La giungla" rappresenta il lato più oscuro dell'ambientazione della "foresta urbana" in cui i 10 brani del disco prendono vita: è una movimentata ballata trip-hop molto ispirata, che si apre potentemente nel ritornello. "The wORking dead", con il suo titolo volutamente da serie tv, affronta di petto il tema del lavoro: è un pamphlet vero e combattivo sulle contraddizioni dell'occupazione, senza paura di sfiorare la retorica. "NQSB" sta per "Noi Qui Stiamo Bene" e, con un piglio gospel, prende argutamente in giro le correnti più controverse che oggi si fanno strada anche grazie ai social network, dai terrapiattisti ai no-vax, dagli haters del web agli anti-scienza fino ai complottisti in genere: queste persone e il loro inno sono diventati immagini musicali nel video animato dell'artista Hermes Mangialardo, che ha curato anche altre clip della band.

La traccia "Corona di spine", arricchita dal synth di Errico Carcagni Ruspa, mette in risalto la vena più cantautorale del progetto con un testo sull'autodeterminazione che vede protagonisti due personaggi, Marina e Giovanni, ritratti tramite pennellate forti e dirette. "Ce l'hai scritto sulla pelle" è un volo d'avanguardia, libero e intenso, con il vocal looping a fare da sfondo a un universo elettronico contemporaneo in cui brilla però il violoncello di Anna Carla Del Prete. "oTTo", con la sua impronta hip-hop e soul, è l'ottalogo delle sensazioni che hanno caratterizzato la quarantena del lockdown 2020. "Noi non li avevamo visti" riesce bene nel difficile intento di parlare dei migranti e dell'indifferenza nei loro confronti, in maniera universale, senza trascurare orecchiabilità e impatto sonoro. "Cingomma" chiude il cerchio del disco tornando al messaggio del brano d'apertura, al titolo e alla giungla urbana.

La musica è impegno e, quando ci si trova di fronte a produzioni realizzate con cura e fatica, bisogna darne atto, a maggior ragione se c'è un'attenzione per i deboli, gli ultimi e le minoranze. Il duo salentino, formato dal violino elettroacustico di Francesco Del Prete e dalla voce di Lara Ingrosso, ha realizzato un concept album con arrangiamenti ricchi e interessanti, una voce bella ed eclettica, un'ottima capacità di scrittura e composizione, una direzione musicale che si muove con disinvoltura tra pop, elettronica e andamenti rap: qui dentro ci sono certamente contenuti in abbondanza, idee, qualità e un immaginario da coltivare.

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La recensione Jungle Gum di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-06-24 17:26:00

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