Vengono da un territorio turbolento, ma musicalmente intenso come la zona dei Murazzi del Po a Torino, questi cinque ragazzi da centro sociale.
E la realtà che vivono si legge nelle loro canzoni, nel modo di fare musica.
Sarebbe banale dire che questo è uno dei lavori più belli usciti ultimamente, ma è così: i Subsonica sanno miscelare vari generi come se niente fosse, e quello che si ottiene è armonia.
Sono capaci di dirigersi verso quel tipo di musica, quella elettronica, a cui tutto il mondo (e ora anche l'Italia) guarda, ma senza divenire troppo nauseanti.
Riescono a non far pesare l'uso di campionamenti e di effetti elettronici, forse perché miscelati al reggae e all'hip hop con maestria, o forse perché sanno cosa esige il pubblico italiano.
L'album si apre con "Come se" ("dedicato a tutti coloro ingiustamente detenuti in carcere"), ritmi cadenzati, effetti elettronici per poi dar spazio all'incantevole e incantatrice voce di Samuel che spezza la melodia con un riff acidissimo, da brivido.
"Istantanee" è il primo pezzo da cui hanno tirato fuori il video, ed effettivamente è quello che più dà l'idea di com'è il cd: alternarsi di musica elettronica, effetti, melodie hip hop, reggae.
"Non identificato" è un pezzo energico con un bel giro di basso alla James Bond; "Onde quadre" ha notevoli effetti di distorsione e risulta uno dei pezzi più ballabili.
"Radioestensioni" è un tributo all'etere libero con una dedica particolare alle tre radio libere di Torino.
"Cose che non ho", l'altra canzone da cui hanno tratto un video, è quella dove più si sente l'influenza reggae.
In "Preso blu" c'è una denuncia, accompagnata da una base molto dub, di come la diversità diventi, a volte, motivo di sfogo di rabbie e paure ("paura del diverso, paura del possibile, paura che il diverso sarebbe anche possibile").
"Funk star": "...sentirsi come shaft, come umm, come Starsky & Hutch...".
"Velociraptor" è un pezzo che rasenta la techno, la jungle, da frenesia.
In sostanza, se vi è piaciuta "Istantanee" non rimarrete delusi da questo primo lavoro dei Subsonica; se proprio volete delle certezze, andateli a vedere in concerto, perché spesso, oltre che per locali, fanno date in Centri Sociali. CONSIGLIATO.
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La recensione Subsonica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-04-10 00:00:00
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