Un percorso lungo una vita per questo progetto granitico, che nonostante la giovane età dimostra di reggere l'urto alla perfezione
I Twang sono una band di Torino nata nel 2015, che con grande attenzione e cura dei suoni, si immerge in un progetto inedito di forte ispirazione. Il loro sound principale segue le attitudini storiche e importanti del rock n roll, con molte venature psichedeliche fino ad arrivare a percorsi più classici, avvolti da una cultura western. I testi in italiano sono l'elemento fondamentale e di rilievo, che come nell'Ep di debutto Nulla si può controllare del 2017, vengono inseriti in primo piano anche in questo nuovo lavoro Il Tempo Dell'Inverso, distribuito per l'etichetta Avio Music Records.
Al suo interno le influenze sono molto vaste e diverse tra loro, cercando sempre di non annoiare al suo ascolto e si alternano passaggi graffianti, con il giusto sound fresco e raffinato. I due principali singoli di lancio, Attacco e Il Tempo dell'Inverso, vengono registrati al Real World Studios di Peter Gabriel, lasciando un'esperienza incredibile nella mente di questi ragazzi torinesi.
Andando in ordine, troviamo in apertura il brano Il Branco, con un riff principale ruvido e allo stesso tempo malinconico che avvolge la linea vocale. Segue Frau Blucher, con la sua carica iniziale martellante, per poi scorrere in modo acido sulla voce e sul tempo irregolare della ritmica, fino all’esplosione mistica di colori nel finale. La title track innalza una danza arabesca, con un giro di chitarra delicato e leggero. Sul testo personale si sprigiona una rabbia energica, fino a chiudersi sul groove di basso profondo.
Violento è un brano con sonorità blues, per un viaggio intenso sopra un deserto spigoloso, mentre su Colpevole ascoltiamo una dose enorme di psichedelia, che prende piede su un’atmosfera quasi teatrale dal gusto grottesco. Nelle successive Attacco e Caverna, lo stile si sposta su tematiche più complesse e lo studio cresce di qualità. I testi sono un grido di protesta contro una routine monotona e ripetitiva. Dopo l’ennesima sfuriata delirante dal gusto punk rock di Il Gioco, una traccia rapida che si miscela ai vari generi musicali. Ci soffermiamo su una take lunga e particolare, dove una tempesta in arrivo apre la melodia misteriosa di Esilio, qui il percorso western della band fa capolino su una suite strumentale da pelle d’oca. Chiude il disco la composizione in chiave cantautorale di Il Pirata, per un’idea fresca e originale. La band si conferma a livelli alti, su un lavoro sperimentale che strizza l’orecchio a progetti monumentali del passato, mantenendo però la giusta direzione su qualcosa di nuovo e magnetico.
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La recensione IL TEMPO DELL'INVERSO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-05-24 16:47:00
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