Notte poi giorno, e il dancefloor si fa stanza che suona intime passioni. E’ l’anima che si muove. Quando tutto quello che suoneresti, se fossi un mc infuso di Anthony Hamilton, Eryka Badu o Musiq Soulchild sarebbe un album così. Soul. Spaccato in due. Come i Sottotono. Fish e le sue robe grosse e Torme che scrive un diario. Anzi due. Ed è meraviglioso togliere di dosso i vestiti convenzionali del tempo e tradurre, con l’utile tocco deviante, i suoni quasi contrapposti tra Notte e Giorno, colmi entrambi di soulife.
Linguaggi sani, incisivi e spediti come le collaborazioni dei One Mic, Primo e Prince Melody, su basi ottime che solo in minimi casi si fanno troppo ricostruite, come se il beatmaker avesse rubato il plug-in giusto per importare l’esatta copia dei rifacimenti americani, un po’ come fa l’ormai noto Mc RappoConLaBoccaPiena alias Mondo Marcio, ospite in "Most Wanted".
Ma un album di beat hip hop così maturi non si sentiva dai tempi dell’Area Cronica o Mix Men Connection. Al completo giro di ritmi precisi, si aggiunge anche un’ottima scuola di influenza seria di rhodes o hammond, che posano in diversi scatti sicuramente affidabili. E molto flow. Tutte le volte che il tuo corpo si sposta al tempo che un disco soul impone, nessuno potrà toglierti quello che hai già ballato. Ed è proprio così. Notte al di là del giorno, e le signorine sbavano nel club pur di lisciarsi corpi sconosciuti.
Questo album parla - per dirla come quello straniero - di amore per una persona come tutte le migliori canzoni e le più grandi opere letterarie. Legame di soli sentimenti. Elaborato nelle produzioni, di Kboard e Madaski, senza sfigurare nemmeno tanto nel confronto con gente come Raphael Saadiq o Jagged Edge, chinandosi ad un tributo lievemente percepibile ai classici Marvin Gaye o Angie Stone. Ma quelli sono i pilastri, qui invece è tempo di colorare i muri appena innalzati. Con qualche schizzo di spray per rendere l’aria più urban su uno sfondo funk completamente di acquerelli a colori uniformi, distensivi e gradevoli. Notte come giorno, e il nu-soul s’instrada anche in Italia. Fortunatamente.
Al Castellana fa scuola, e Tormento nel frattempo ha imparato a cantare. Anche se non c’è nessun prontuario-del-giovane-aspirante-cantore-di-musica-dall’anima che possa educare alle note tratteggiate come R.Kelly. E’ innato e spontaneo. Adesso con lo sviluppo stilistico del gigante producer di "Resta Ancora" e l’abilità costruttiva e poetica di Torme, un ritorno dei Sottotono annullerebbe le ansie onnipresenti che rivestono i chilometri distanti dall’aria che al mattino carezza Ursula Rucker e che accompagna Akon nei clubs. Notte e giorno sono la stessa cosa, e il diario di Torme è esattamente come si fa.
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