È bello perdersi e Si ballerà finché entra la luce dell'alba: i due volti degli Extraliscio
L'ultimo, doppio, album della band romagnola, È bello perdersi, rappresenta un tentativo di rinnovamento e allo stesso tempo un radicamento viscerale alla tradizione popolare e popolaresca del liscio e delle balere. Sono due opere complici e per certi versi complementari che portano il trio ad un bivio esistenziale, come mostra la decisione di creare due dischi separati.
Con la canzone Bianca luce nera, presentata al Festival di Sanremo insieme a Davide Toffolo dei Tre allegri ragazzi morti, gli Extraliscio mostravano una propensione verso una ricerca sonora che si allontanava dall'autentica dimensione popolare delle balere per approdare in una collocazione più pop. Questa decisione è stata pienamente seguita in tutto È bello perdersi dove ritroviamo 10 tracce scritte bene e realizzate meglio che però suonano decisamente mainstream e se vogliamo "radiofoniche", dedicate cioè ad un grande pubblico.
Non fraintendete, gli Extraliscio sono sempre stati degli sperimentatori e dichiaratamente hanno sempre cercato di infilare nei loro brani delle sonorità che sono anche molto distanti dalle musiche tipiche delle balere romagnole. Tuttavia, rispetto ai precedenti lavori, in È bello perdersi questa differenza è più marcata. Basta ascoltare il brano che da il titolo all'album o la stessa Bianca luce nera per sentire questo cambiamento.
Per contro nel secondo dei due album si riscopre la tradizione, il folklore e la vera balera romagnola. Dei 10 brani che compongono Si ballerà finché entrerà la luce dell'alba la metà sono strumentali e appassionati e l'altra metà conservano uno stile quasi sempre festaiolo, allegro e inconfondibile, carico di fisarmoniche, violini e fischiettii vari. A tutto ciò si aggiunge il ritmo incalzante a cui difficilmente si può resistere.
Milanesina di riviera e Maggio mese gentile sono forse i pezzi più caratteristici. Nei brani strumentali emerge invece il talento musicale degli Extraliscio. Si tratta di canzoni cariche di sentimento e a volte di allegra malinconia, come ad esempio Dolore interludio che intervallano tutto il disco e creano una piacevole discontinuità.
Insomma questo doppio disco può essere un punto di svolta per gli Extraliscio ma sicuramente non cambierà la pura essenza della band che si auto definisce: "Un’orchestra fuori moda che cerca di ridare dignità e nobiltà ad una musica speciale, spesso maltrattata".
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La recensione È bello perdersi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-05-18 17:03:00
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