Rap "fatto a modo" che se ne fotte di mainstream e featuring, avendo spessore e molto da dire
Ci vogliono fiato e grinta per restare a galla, pur andando sempre di corsa, magari scomposti, come nella copertina di questo album. Così il rapper di Prato Fiato applica la sua "Grinta" a queste 10 tracce hip-hop "fatto a modo", alla vecchia maniera, con sfumature street, trap e hardcore, fottendosene a ragione sia del mainstream sia dei featuring tanto in voga.
L'urlo di "I'm so", sulla batteria di Donald Renda, apre il disco mischiando rime in italiano e slang in inglese: il flow parte arrabbiato e diretto, rallenta un attimo per poi ripartire a schiaffo. "Stavo bene" aggiunge alla voglia di riscatto parti cantate e orecchiabili mentre la title-track "Fiato" introduce una vena più introspettiva. Seguono le strofe ruvide sulla "scena" macabra di "Vara de Picar", l'intimismo di "Miseri", gli ironici paradossi di "Salute" e le visioni alcoliche del "Tempo di un sorso". Nella particolare e ispirata rap-ballad “Io non so” sul tema delle "distrazioni" ci sono anche i cori gospel di Nadyne Rush, corista nell'ultimo tour di Ghali.
L'autore del disco ha aperto i concerti di Frah Quintale, Achille Lauro e Riccardo Onori, storico musicista di Jovanotti che qui suona le chitarre nella splendida canzone d'amore “Filo D’aria” in chiusura. "Fiato è quello che ci serve per arrivare in fondo ad una corsa", spiega l'artista toscano, "Fiato significa energia, un accompagnamento costante, una fatica che siamo felici di provare per raggiungere un obiettivo [...] Fiato è impegno, una sinergia, una necessità costante di fare musica, come l’aria che ci passa nei polmoni". Sarà vecchia scuola, ma questo è il rap che ha spessore e qualcosa da dire, davvero.
---
La recensione Fiato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-06-10 21:43:08
COMMENTI