Ok avere gusti ricercati, andare sempre a scovare l'artista più misconosciuto e la sonorità più ricerca ma, di tanto in tanto, è cosa buona e giusta lasciarsi trascinare dal ritmo, dal groove, sì insomma dalla patta, ecco. Proprio questo abbiamo pensato quando in redazione, possente e potente, è partita "Dark Cities" prima canzone di "Lento is Dead" dei Longblond. Questo duo ci ha subito intrigato anche per via di una descrizione che definire "deliziosamente disarmante" non è affatto sbagliare fare: "Loro sono Max Doink (chitarra e seconda voce) e R.D. (alla batteria, voce ed elettronica), provengono dalla zona di Padova, con un pizzico d'Ungheria, e ci sbattono addosso un heavy rock miscelato con l'elettronica".
Mascherati, decisi e consapevoli dei proprio mezzi ci regalano un disco ben fatto, chiaro e cristallino negli intenti e nei rimandi, così come nelle influenze. Un pizzico di anni Ottanta, tanto rock radiofonico ma nel senso buono del termine e, ogni tanto, degli intarsi di musica elettronica che si sono parsi un'ottima scelta. Certo, se proprio dovessimo trovare il più classico dei peli nell'uovo, potremmo dire che il disco parte bene, benissimo e poi nelle battute finali si perde un po'.
Ma, come abbiamo sostenuto anche prima, si tratterebbe solo di una questione di lana caprina, proprio per il gusto di fare i pignoli. E invece no, a questo giro ci fogliamo godere la pacca dei Longblond!
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