Pensavo di non aver mai avuto a che fare con il titolare del progetto Songs for Ulan, all’anagrafe noto come Pietro De Cristofaro, quando invece il database di Rockit svela, quasi con severa precisione, una mia stroncatura allo stesso Pietro nel 2001. Ma all’epoca si trattava di una critica che poco aveva a che vedere con le coordinate di quest’avventura, iniziata ormai da qualche anno (estate 2003), che può vantare un presente brillante e – ci auguriamo – un futuro ancora più luminoso.
E la nostra non è retorica, perché gli 11 brani di “You must stay out” sorprendono per semplicità e bellezza. Sarà che qui dentro c’è tutta la tradizione rock possibile (tipo da Neil Young ai Sixteen Horsepower, passando per Nick Cave e compagnia cantante), ma il Nostro batte strade tutt’altro che impervie, visto e considerato che il recensore adora queste atmosfere. Però il compito non è dei più facili, perché è un lavoro scottante plasmare siffatta materia, avendo alle spalle riferimenti di non poco conto. Eppure l’artista napoletano svela impensabili qualità, sfoderando un’interpretazione al di sopra di ogni aspettativa. Quasi a dimostrare che se ci si confronta con la materia che più ci aggrada, difficilmente tradiremo coloro che si accingeranno all’ascolto.
Ne viene perciò fuori un piccolo miracolo, che non solo cresce traccia dopo traccia, ma “lievita” accumulando ascolti. Si percepisce una tensione di fondo che genera subito un sentimento di empatia verso questa dozzina scarsa di canzoni, affascinanti nel loro incedere sospeso tra il blues e il folk meno convenzionale. Tutto ciò grazie anche ad una produzione impeccabile di Cesare Basile, anello di congiunzione ideale tra la scrittura di Pietro e il vestito definitivo delle 11 tracce, e agli ospiti convocati per l’occasione, fra i quali spicca certamente Hugo Race.
Probabilmente per rendere completamente la “magia”, manca un pizzico di esercitazione nella pronuncia inglese delle liriche, ma si tratta di un dettaglio assolutamente prescindibile nell’economia complessiva di un album a tratti superlativo.
Ancora tutta da verificare la resa dal vivo, Songs for Ulan rimane comunque uno fra i nomi da segna(la)re non solo per il 2006 ma per i tempi a venire.
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La recensione You Must Stay Out di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-04-07 00:00:00
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