Forse è proprio Fibonacci, settima traccia di questo We di Laura Masotto il cuore dell'intero disco. Un lavoro che, ve lo diciamo subito, abbiamo apprezzato per almeno due ordini di motivi. Il primo è che Masotto ha realizza un lavoro senza fare sconti a nessuno: infatti qui si suona, anzi si anima, musica classica, con il violino grande protagonista e non si esce troppo da questa dichiarazione d'intenti. Tuttavia, mantenendo fede a ciò, e qui arriviamo al secondo motivo per cui abbiamo apprezzato We, grazie a micro-intarsi di musica elettronica, talvolta, i contorni si fanno più sfumati, più rotondi e quindi si dà una possibilità anche all'ascoltare casuale di amare il disco.
Il disco è buono, forse un pelino troppo lungo e con una prima parte non all'altezza della seconda, ma è buono anche grazie all'interpretazione di Laura Masotto. E come dicevamo prima il più grande merito di Masotto risiede proprio "nell'animare la sua musica" con tutta la propria passione che, volenti o nolenti, finisce per tracimare e venire trasmessa anche a chi l'ascolta. Magari non un disco che offre chissà quali possibilità di riascolto ma, specie la prima, non lascia indifferenti anzi. Siamo convinti che spingendo un po' di più sulla costruzione di vere e proprie canzoni, e non "semplici" componimenti, la strada per Masotto sarà molto ma molto interessante.
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